Efficacia terapeutica di MATERVIT Capsule durante Gravidanza e Allattamento.
Vetrano G., D’Itri F., Aboulkhair N.M., Messina P. e Aleandri V.Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Perinatologia e Puericultura Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”. Conclusioni: Il Matervit®, in ragione di una capsula al giorno, è utile non solo in gravidanza ed allattamento ma in tutti quei casi in cui è necessario aiutare il nostro metabolismo energetico compromesso da patologie, da uso prolungato di farmaci, da convalescenza dopo interventi chirurgici e malattie. Un’integrazione rispettivamente di ferro, vitamina C e magnesio, quale quella presente nel Matervit® (30 mg, 70 mg, 150mg.) è in grado di ridurre l’incidenza di anemia, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza e di prevenire disturbi muscolari, quali crampi e un aumento della pressione arteriosa.In conclusione si può affermare che il nostro studio ha evidenziato come il Matervit® sia in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali secondo quanto definito dalle Linee Dietetiche nazionali ed internazionali (LARN e RDA) e abbia ridotto l’incidenza di spina bifida e anemia dell’ultimo trimestre di gravidanza.
Risultati: Nel controllo effettuato a un mese delle 257 pazienti del gruppo X (Matervit®),184 pazienti hanno avuto un miglioramento delle condizioni fisiche con un quadro emocromocitometrico nella norma. Anche il ferro plasmatico risultava nei limiti. Inoltre la gravidanza e l’allattamento procedevano fisiologicamente senza importanti sintomi da evidenziare. Delle 257 pazienti del gruppo Y (placebo), 74 hanno avuto un miglioramento delle condizioni fisiche,mentre 85 presentavano una modesta riduzione del ferro plasmatico associata a crampi muscolari. Nel controllo effettuato a quattro mesi, delle 257 pazienti del gruppo X, 209 hanno mostrato di mantenere una stabilizzazione dei parametri clinici e strumentali; la gravidanza (per quanto riguarda le donne gravide) procedeva nella norma con un regolare accrescimento fetale. 48 presentavano una riduzione dei livelli plasmatici di ferro. Delle 257 pazienti del gruppi Y, 67 hanno avuto una stabilizzazione dei parametri clinici e strumentali, mentre 90 presentavano una accentuata riduzione dei livelli plasmatici di ferro, crampi muscolari associati a modesti segni di ipertensione in gravidanza. Il controllo effettuato a otto mesi ha evidenziato un quadro simile a quello del controllo a quattro mesi sia per il gruppo X (Matervit®), sia per il gruppo Y (placebo).
150 mg. di Magnesio per cps.
Vetrano G., D’Itri F., Aboulkhair N.M., Messina P. e Aleandri V.Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Perinatologia e Puericultura Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”
Obiettivo: valutare l’efficacia del multivitaminico-multiminerale completo Matervit® come integratore alimentare della gravidanza e dell’allattamento. Disegno di studio: studio randomizzato, placebo-controllo. Risultati: il nostro studio ha evidenziato come il Matervit sia in grado di garantire un apporto nutrizionale nel corso della gravidanza in accordo con quanto definito dalle Linee Dietetiche nazionali (LARN = Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana) ed internazionali (RDA = Recommended Daily Allowance) e abbia ridotto l’incidenza di spina bifida e anemia. Conclusioni: Matervit® cps è indicato come integratore multivitaminico e multiminerale sia in corso di gravidanza che di allattamento e, soprattutto, in caso di ridotto apporto di vitamine e minerali rispetto al fabbisogno specifico.Il prodotto rappresenta una formulazione innovativa ricca di sostanze utili per la salute della donna in gravidanza e del nascituro. Per novità formulativi spicca l’alto dosaggio del magnesio, del ferro, della vitamina C, dell’acido folico, del rame, dello zinco, del complesso B e della presenza del cromo quale oligoelemento che permette una migliore utilizzazione degli zuccheri al fine di garantire un migliore apporto energetico.
La completezza della formula rende il Matervit® capsule utile nell’aumentato fabbisogno o diminuito apporto alimentare di minerali e vitamine e per l’ottimizzazione delle difese antiossidanti. Il Matervit®, in ragione di una capsula al giorno, è utile non solo in gravidanza ed allattamento ma in tutti quei casi in cui è necessario aiutare il nostro metabolismo energetico compromesso da patologie, da uso prolungato di farmaci, da convalescenza
dopo interventi chirurgici e malattie. Parole chiavi: alimentazione in gravidanza, vitamine e minerali in gravidanza e allattamento, acido folico e gravidanza.
Un’alimentazione sana e corretta in gravidanza e in allattamento incide positivamente sulla salute della madre, del feto, sull’andamento della gestazione e, quindi, sul neonato. È necessario, quindi, che le donne in gravidanza o in allattamento raggiungano uno stato nutrizionale ottimale al fine di evitare sia malformazioni fetali che eventuali patologie che possono aggravare o rendere difficoltoso il decorso della gravidanza.In linea di massima alla donna gravida viene consigliato di aumentare la razione calorica giornaliera di 400 calorie e l’assunzione proteica di non meno di 30 g al giorno.Inoltre sarebbe opportuno specificare di aumentare l’assunzione di alcuni alimenti ricchi in vitamine (agrumi, i legumi latte, i cereali, le uova ecc.) necessarie per favorire un decorso fisiologico della gravidanza.Questo non significa eccedere nell’alimentazione, ma semplicemente selezionare gli alimenti al fine di incrementare quelli ricchi in sostanze utili alla progressione della gravidanza mantenendo un adeguato accrescimento ponderaleIn generale, quindi, una dieta idonea e completa è sufficiente a garantire un decorso della gravidanza senza rischi e il sostentamento di un normale allattamento.Ci sono però alcuni nutrienti, il cui apporto potrebbe non soddisfare totalmente il fabbisogno raccomandato dalle linee guida nazionali LARN ed internazionali RDA; in tal caso una opportuna supplementazione è sicuramente consigliabile. ACIDO FOLICO L’analisi degli ultimi dieci anni di letteratura scientifica su i folati e gravidanza evidenzia alcuni cambiamenti di tendenza rispetto alle linee generali seguite precedentemente.Il ruolo dei folati nei difetti del tubo neurale rappresenta una delle aree più importanti, per le possibili applicazioni nella prevenzione di tali gravi malformazioni.Studi su animali prima [5 e 32] e retrospettivi poi, [24 e 36] hanno confermato l’ importanza dell’acido folico nella dieta delle gravide e l’effetto protettivo dell’uso periconcezionale di preparati multivitaminici sull’incidenza di difetti di chiusura del tubo neurale.Inoltre, da uno studio del 1980 [12] risulta che la causa più frequente di anemia in gravidanza è la carenza di ferro, manifestandosi in circa il 90% dei casi, seguita dalla carenza di acido folico.Numerosi studi [10, 29 e 37] si sono, poi, concentrati sul rapporto tra antiepilettici in gravidanza e livelli materni di folati, essendo nota l’azione antifolica di alcuni farmaci comunemente somministrati nel trattamento di questa patologia, specie se usati in associazione. Infine sono emersi alcuni dati sulle possibili interferenze dei folati sull’assorbimento intestinale e sul metabolismo dello zinco. [33].Oggi, le linee guida nazionali ed internazionali (LARN, RDA) consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico corrispondente a 400 μg, cioè un raddoppio dell’apporto rispetto alle donne fuori gravidanza. Le principali fonti alimentari di folati sono i vegetali a foglia larga, il fegato, gli agrumi, i legumi e il pane integrale. Anche in corso di allattamento si consiglia un apporto giornaliero superiore alla norma, ovvero di 350 mcg/die.Sugli effetti positivi dell’acido folico, sui quali è stata recentemente richiamata l’attenzione anche dal Ministero della Salute, con uno specifico Network [25], è opportuno tenere presente che:1. la supplementazione deve iniziare almeno 3-4 settimane prima del concepimento;2. i livelli minimi si raggiungerebbero con un apporto giornaliero di 200 μg attraverso gli alimenti più una supplementazione di 400 μg;3. nelle donne “a rischio” (precedente gravidanza e/o familiarità per spina bifida, trattamento concomitante con chemioterapici o farmaci anticonvulsivanti) i livelli efficaci corrisponderebbero ad una dose giornaliera corrispondente a 400-500 μg di acido folico;4. la supplementazione di acido folico sembra concorrere a ridurre anche il rischio di altre complicanze gravidiche tra cui la pre-eclampsia ed il ritardo di crescita intrauterino, malformazioni congenite, in particolare cardiovascolari e sviluppo successivo di tumori dei tessuti nervosi [25]. FERRO (Fe)Le donne in gravidanza dovrebbero essere incoraggiate a consumare alimenti ricchi di ferro, quali carne magra, pesce, pollame, frutta a guscio e cereali arricchiti. La biodisponibilità del ferro è più elevata quando venga assunto con la carne o contemporaneamente a frutta ricca di acido ascorbico poiché ne facilitano l’assorbimento.Le linee guida LARN consigliano un apporto di 30 mg di ferro durante la gestazione e l’aumentata assunzione andrebbe consigliata alla prima visita ginecologica dopo il concepimento. Tutto ciò per evitare gli effetti da carenza marziale quali l’anemia ferro-priva e la riduzione della capacità funzionale del sistema immunitario. Quest’ultima è stata oggetto di molti studi [3, 6, 19 e 26 26], dai quali è emerso che la riduzione del ferro ematico e dei depositi può influire negativamente sulla funzione delle Tcells e sul loro fisiologico sviluppo. In pratica tenuto conto che la carenza di ferro può avere serie conseguenze e che, viceversa, una integrazione oculata è praticamente priva di rischi, si consiglia normalmente una supplementazione che favorisca il deposito di ferro, utile sia per il periodo gravidico che per il post-partum. La supplementazione di ferro può essere particolarmente utile nei casi di gravidanze ravvicinate.In considerazione dei livelli medi di assunzione di ferro in età adulta, una supplementazione intorno ai 10-15 mg al dì può considerarsi ragionevole. Assai consigliabile la contemporanea assunzione di alimenti ricchi di Vitamina C e acido citrico per l’incremento dell’assorbimento del ferro da essi indotta.Relativamente al periodo dell’allattamento, si ritiene che non ci sia un significativo aumento di fabbisogno rispetto alle donne in normale stato fisiologico. ZINCO (Zn) e RAME (Cu)Lo zinco e il rame sono due sostanze necessarie allo sviluppo e alla attività del sistema immunitario. Lo zinco è richiesto per le attività di più cento enzimi associati con il metabolismo dei carboidrati, degradazione e sintesi proteica, sintesi di acidi nucleici, biosintesi dell’eme e il trasporto della CO2.La carenza di zinco è responsabile di una aumentata suscettibilità a diverse patologie, soprattutto a quelle a carattere immunitario [27], poiché favorisce l’atrofia del timo, la riduzione dei linfociti T-helper e la risposta immunitaria in generale [28].Per quanto riguarda il rame, è noto che questo elemento è coinvolto nei processi di ossidazione del ferro, favorendone l’assorbimento. È coinvolto nella sintesi del DNA e dell’RNA ed ha un ruolo strutturale nei ribosomi e nelle membrane. E’ indispensabile per la normale spermatogenesi e per la crescita fetale.Secondo le linnee LARN il fabbisogno di zinco in gravidanza è di 7 mg, mentre quello di rame è di 1.2 mg. CALCIO (Ca)Grazie all’aumentato assorbimento del calcio durante la gravidanza e l’allattamento, l’apporto dietetico di questo minerale potrebbe non discostarsi molto da quello delle donne non in gravidanza. Vista però la necessità di trasferire calcio al feto, sia durante la gravidanza che durante l’allattamento, è opportuno suggerire alla donna un aumento di assunzione attraverso prodotti lattiero caseari o di integratori alimentari. L'allattamento, infatti, determina un grande stress del sistema regolatore del calcio nell'organismo poiché le donne che allattano perdono circa 210 mg di calcio al giorno nel latte prodotto dal seno. Le donne che allattano inoltre vivono un prolungato periodo di amenorrea post-partumdurante il quale sono relativamente ipoestrogeniche. In teoria sia la diminuzione del calcio che l'amenorrea potrebbero contribuire a determinare danni alle ossa durante l'allattamento, se non ci fossero in realtà meccanismi di compensazione fisiologica per conservare il calcio e se la capacità di assorbimento del calcio non aumentasse.Sebbene le ossa si impoveriscano durante l'allattamento, la casistica recente indica che gran parte di questa perdita viene recuperata dopo lo svezzamento. [9,14 e 15].
È probabile che il ripristino delle funzioni ovariche post-partumfavorisca questo cambiamento nelle ossa. Donne che allattano interamente al seno e per le quali riprende il ciclo mestruale sei mesi dopo il parto, hanno un minore calo netto della componente minerale ossea rispetto a quelle che allattano ancora in condizioni di amenorrea in quello stesso periodo [14] Il ripristino fisiologico osseo dopo lo svezzamento o la ripresa del ciclo mestruale sembrano accadere rapidamente. Interesse è stato espresso riguardo al recupero dello stato fisiologico delle ossa in donne che restano incinte poco dopo aver cessato l'allattamento al seno, poiché la richiesta di calcio è ancor più elevata durante la gravidanza. Sowers e i suoi collaboratori [34] hanno dimostrato che donne che affrontano una gravidanza poco distanziata da un prolungato allattamento non hanno densità ossea alterata
Le donne poco esposte al sole e/o che non consumano prodotti lattiero-caseari (allergiche, intolleranti, o vegetariane vegan) necessitano di una integrazione di calcio e vitamina D.Secondo il LARN il fabbisogno di calcio in gravidanza nella dieta corrisponde a 1200mg al giorno. TIAMINA (vitamina B1)La tiamina è una vitamina del gruppo B contenente zolfo. Svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo ed in particolare è un coenzima in diverse carbossilasi. La Tiamina è necessaria per il metabolismo degli amminoacidi e dei carboidrati. L’impulso nervoso lungo i nervi periferici è facilitato dalla Tiamina, intesa come componente essenziale della guaina. La quantità giornaliera raccomandata nelle donne in gravidanza è di 1 mg al giorno.Le principali fonti dietetiche di tiamina comprendono: lievito, maiale, legumi, carne, grano intero, nocciole. RIBOFLAVINA (vitamina B2)La riboflavina importante nel metabolismo dei grassi, dei carboidrati e proteine Il LARN è di circa 1,2 mg negli adulti, con un incremento durante la gravidanza del 20%.La carenza di questa vitamina si manifesta soprattutto sulla pelle e sulle mucose. I sintomi più comuni della mancanza di vitamina B2 sono: chelite angolare, secchezza oculare, miosi, fotofobia, prurito vaginale, eczema sul viso e sui genitali e calvizie sono altri sintomi di carenza. La carenza può causare anche perdita dei capelli e calo di pesoLe principali fonti di riboflavina sono il latte, i cereali, le uova, i legumi. NIACINA (vitamina B3)La niacina è importante per le biosintesi di pentosi, steroidi e acidi grassi, la glicolisi, il metabolismo proteico e l’ossidazione di substrati come il lattato, il piruvato e l’alcol. I sintomi da carenza di niacina sono molti. Nella prima fase si manifestano debolezza muscolare, astenia, inappetenza, malassorbimento intestinale ed eruzioni cutanee. La carenza di niacina può causare anche alitosi, ulcerazioni diffuse, insonnia, irritabilità, nausea, vomito, cefalea, gengiviti, stato d’ansia e depressione. Una grave carenza di niacina può causare la pellagra, caratterizzata da dermatiti, diarrea, pelle rugosa e infiammata, tremori, disordini nervosi e demenza. Molte disfunzioni digestive che causano irritazione e infiammazione alle mucose della bocca e del tratto intestinale sono dovute a carenza di niacina. Il LARN indica un fabbisogno in gravidanza di circa 1,4 mg al giorno. Le principali fonti di niacina comprendono: legumi, latte , carne uova. ACIDO PANTOTENICO (vitamina B5)L’acido pantotenico, una parte del complesso B, è idrosolubile ed è presente in tutte le cellule viventi, lieviti, muffe, batteri e nelle cellule individuali di tutte le piante e animali. L’acido pantotenico viene sintetizzato nell’organismo dalla flora batterica dell’intestino. Le carni degli organi, il lievito di birra, il tuorlo d’uovo e i cereali integrali ne sono le fonti più ricche (vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).L’acido pantotenico svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare. Come coenzima, allo stesso modo delle prime tre vitamine del complesso B, partecipa alla produzione di energia da carboidrati, grassi, proteine. E’ un costituente essenziale del coenzima A, che forma l’acetato attivo e, come tale, agisce come agente attivante nel metabolismo. L’acido pantotenico è essenziale per la sintesi del colesterolo, degli steroidi (componenti organici liposolubili) e degli acidi grassi, e favorisce l’utilizzazione delle altre vitamine, soprattutto la riboflavina. E’ importante per mantenere il tratto digerente in buona salute. L’acido pantotenico può migliorare la capacità dell’organismo di sopportare condizioni stressanti.L’apporto raccomandato è di 5 mg al giorno. PIRIDOSSINA (vitamina B6)La vitamina B6 è coinvolta nel metabolismo degli amminoacidi, del glicogeno, dei lipidi, degli steroidi, delle basi sfingoidi e di molte vitamine; nella sintesi dell’eme e di alcuni neurotrasmettitori Il LARN nelle gravide è di 1,3 mg al giorno. Alimenti ricchi di vitamina B6 sono legumi, nocciole, crusca e carne. BIOTINA (vitamina B8)La biotina è una vitamina del gruppo B contenente zolfo. Svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo ed in particolare è il coenzima di quattro importanti carbossilasi, implicate nel metabolismo intermedio: la piruvato carbossilasi nella gluconeogenesi, la propionil-CoA-carbossilasi per il metabolismo del propionato; la metilcrotonil-CoA-carbossilasi per il metabolismo degli aminoacidi ramificati e l'acetil-CoA-carbossilasi nella sintesi degli acidi grassi. Nell'adulto è assai rara l'insorgenza di una carenza primaria di biotina, che si manifesta principalmente con alterazioni a carico della cute (desquamazioni cutanee). Sono state descritte carenze primarie di biotina soltanto in pazienti nutriti esclusivamente per via parenterale. Carenze secondarie di biotina sono invece da imputarsi a difetti funzionali o ad alterazioni del suo assorbimento, oppure all’ingestione di quantità elevate di uova crude o alla coque, in quanto l’albume contiene una proteina che possiede un'affinità molto elevata per questa vitamina e la rende quindi indisponibile La biotina è introdotta esclusivamente con gli alimenti. Fonti naturali di Biotina sono le carni di bue, vitello, maiale, agnello e pollo, cavolfiore, funghi, carote, pomodori, spinaci, fagioli, piselli secchi, mele, latte umano e vaccino, pesci, uova e formaggi. La quantità raccomandata in gravidanza (LARN) è di 0.350 mg al giorno. CIANOCOBALAMINA (vitamina B12)Normalmente, la vitamina B12 è prodotta nell'intestino tenue dai microrganismi che compongono la normale flora batterica intestinale.La maggior parte di essi è, però, situata nell' intestino crasso, dove, sembra, che la vitamina B12 non possa essere assorbita [13].Una piccola quantità, circa 2-3 mg, viene immagazzinata nel fegato.L’apporto di vitamina B12 è spesso scarso per le donne che seguono una dieta vegetariana che escluda tutti gli alimenti di origine animale (vegetariani vegan). In questi casi si deve consigliare il consumo di alimenti arricchiti o integratori alimentari idonei.Tra gli alimenti ricchi di vitamina B12 c’è la carne di manzo e di maiale.Il deficit di cobalamina provoca la comparsa di anemia perniciosa, malattia caratterizzata da: anemia megaloblastica e disturbi del sistema nervoso. È sempre importante, in questi casi, valutare la concentrazione di cobalamina ed acido folico in quanto anche la carenza di quest'ultimo provoca un quadro di anemia megaloblastica senza, però, interessamento nervoso. L'aggiunta di acido folico in una situazione di anemia perniciosa migliora il quadro anemico ma non ha nessun effetto sui disturbi del sistema nervoso che, anzi, continuano a peggiorare.[1]Uno dei primi sintomi di carenza di cianocobalamina, come un modesto aumento dei livelli ematici di omocisteina e MMA (acido metilmalonico), nella maggior parte delle persone. L'omocisteina è un aminoacido solforato che si forma in seguito a perdita di un gruppo metilico da parte della metionina, aminoacido essenziale, che deve essere introdotto con la dieta. Un aumento anche modesto di Omocisteina è associato con un aumento del rischio di patologie, in particolare di patologie cardiache negli adulti, di pre-eclampsia durante la gravidanza, e di difetti del tubo neurale nei bambini. L'espressione del danno da iperomocisteina si espleta in alcuni passaggi consequenziali: - addensamento dell'intima- aumento del turnover piastrinico e dell'attivazione piastrinica- disfunzione endoteliale- attivazione dei leucociti- ossidazione dell'LDL e aumento della formazione di cellule schiumose per deposizione lipidica nella parete vasale, e proliferazione delle fibrocellule muscolari lisce. L'Omocisteina forma aggregati con LDL che, catturati dai macrofagi nella parete vasale, li trasformano in cellule schiumose, le quali a loro volta generano radicali liberi. Questi ultimi promuovono l'ossidazione dell'LDL, l'aggregazione piastrinica e l'adesione dei monociti all'endotelio. La proliferazione delle fibrocellule muscolari lisce invece è direttamente collegata con la diapedesi e chemiotassi di neutrofili e monociti. Inoltre l'Omocisteina agisce anche sulla reazione da protrombina a trombina, e quindi di formazione di fibrina favorendo lo status coagulante. Invece un eccesso di acido metilmalonico (MMA) sarebbe provocato da un difetto del metabolismo intracellulare della vitamina B12, i cui derivati, metilcobalamina e adenosilcobalamina, agiscono come cofattori dell'omocisteina-metiltransferasi e della metilmalonil-CoA-mutasi. Il quadro sintomatologico corrispondente comprende: acidosi metabolica, ipotonia, microcefalia, convulsioni e anemia megaloblastica con leucopenia. Gli alimenti ricchi di vitamina B12 sono le interiora, specialmente fegato e reni, manzo e maiale.Il LARN durante la gravidanza è di 2,2 mg al giorno. ACIDO ASCORBICO (vitamina C)
Agisce come antiossidante e promuove l’assorbimento del ferro non eme, la biosintesi della carnitina e la conversione della dopamina.
La funzione biochimica della vitamina C non è ancora chiara in tutti i dettagli. Sembra, comunque, che abbia un ruolo importante soprattutto in reazioni di ossidoriduzione catalizzate da ossigenasi. Tra i processi più noti in cui la vitamina dovrebbe intervenire si ricordano:
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idrossilazione della lisina e della prolina ad opera della prolina-idrossilasi e della lisina idrossilasi, reazioni importanti per la maturazione del collagene,
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idrossilazione della dopamina per formare la noradrenalina,
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sintesi della carnitina,
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catabolismo della tirosina,
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sintesi degli acidi biliari,
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sintesi degli ormoni steroidei per intervento durante le reazioni di idrossilazione,
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riduzione dell'acido folico per formare la forma coenzimatica,
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aumento dell'assorbimento di ferro per riduzione del Fe3+ a Fe2+
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azione di rigenerazione della vitamina E per cessione di un elettrone al radicale α-tocoferossilico.
Diversi studi hanno messo in evidenza il ruolo che questa vitamina svolge sul sistema immunitario [30]. Essa, infatti, è altamente concentrata nei leucociti dove viene utilizzata rapidamente in corso di infezioni per prevenire il danno ossidativo. Di conseguenza la riduzione della “vitamina c” è associata a riduzione della funzione immunitaria. Lo studio di patologie caratterizzate da immunodeficienza [2] ha contribuito a chiarire il ruolo svolto dalla vitamina c nel sistema immunitario. Il tutto è stato anche confermato da vari studi sugli animali e sugli uomini da cui è emerso che alcuni effetti immunitari, come la risposta antivirale e gli effetti anti-cancerogenici, vengono potenziati dall’aumento della quantità di vitamina c in circolo. [7]La LARN è di circa 60 mg sia per gli uomini che per le donne. Il fabbisogno aumenta in gravidanza fino a 70 mg. CALCIFEROLO (vitamina D3)La vitamina D è una vitamina liposolubile e può essere acquisita sia con l’ingestione che con l’esposizione alla luce solare. È un derivato del 7-deidrocolesterolo: quando la cute viene esposta ai raggi solari le radiazioni ultraviolette penetrano nell’epidermide e determinano la trasformazione di questo composto in vitamina D3.La vitamina D ingerita viene assorbita con i grassi attraverso le pareti intestinali con l’aiuto della bile. La vitamina D, derivata dal deidrocolesterolo tramite radiazioni solari, formandosi nella pelle, viene assorbita dal sistema circolatorio. La pigmentazione è un fattore dell’assorbimento dei raggi ultravioletti. Quanto più pigmento c’è nella pelle, tanto meno vitamina D è necessaria nell’alimentazione. Con l’assorbimento da parte dell’intestino o la formazione nella pelle, la vitamina D viene trasportata al fegato per essere immagazzinata; altri depositi si trovano nella pelle, nel cervello, nella milza e nelle ossa.La vitamina D mantiene stabili i livelli di calcio e fosforo nel sangue stimolando l’assorbimento nel tratto gastrointestinale, mettendo in circolo il calcio e il fosforo delle ossa e stimolandone la ritenzione da parte dei reni.La vitamina D fa parte di quel gruppo di sostanze nutritive che sostengono la crescita e la salute delle ossa. La sua funzione è soprattutto quella di promuovere la mineralizzazione delle ossa. Essa aiuta a sintetizzare quegli enzimi presenti nelle mucose preposti al trasporto attivo del calcio disponibile. Inoltre la vitamina D è necessaria per una buona crescita dei bambini, in quanto, senza di essa, le ossa e i denti non calcificano bene. Da una carenza di vitamina D consegue un inadeguato assorbimento del calcio da parte del tratto intestinale e una ritenzione di fosforo nei reni, apportando una mineralizzazione difettosa della struttura ossea. Tali effetti convogliano in due possibili patologie: il rachitismo e l’osteomalacia. Con il primo termine si intende un difetto di mineralizzazione che interessa sia la cartilagine di accrescimento, sia l’osso. L’osteomalacia, invece, indica un difetto di mineralizzazione ossea dell’adulto nel quale la cartilagine di accrescimento epifisaria è ormai saldata.La LARN è pari a circa 10 mcg. TOCOFEROLO (Vtamina E) Funziona da antiossidante. Molti studi trattano la vitamina [4, 23 e 35] mettendo in evidenza il suo effetto antiossidante in grado di proteggere la membrana cellulare dal danno dei radicali reattivi dell’ossigeno. Quest’azione è particolarmente evidente sulla membrana delle cellule dell’immunità, rendendo la vitamina e essenziale alla funzione immunitaria. La LARN è di 10mg al giorno. Il fabbisogno aumenta durante la gravidanza fino a 12 mg MENADIONE (Vitamina K)E necessaria per la carbossilazione dell’acido glutammico necessario per il legame del calcio alle proteine come la protrombina, i fattori VII, IX e X, la proteina C coagulativa la proteina S e le proteine che entrano nella composizione della matrice ossea.L’introito giornaliero raccomandato è di circa 0,7 mg. al giorno. CROMO (Cr)Potenzia l’azione dell’insulina e migliora i paràmetri lipidemici. La RDA è di circa 10 μg al giorno IODIO (I)Lo iodio è un minerale essenziale perchè costituente fondamentale degli ormoni tiroidei. L’insufficiente apporto di iodio può provocare deficienza delle funzioni motorie e cognitive del neonato. Normalmente, durante la gestazione si verificano molti cambiamenti nel bilancio ormonale tiroideo, in primo luogo si ha un aumento della globulina legante la tiroxina, la proteina che lega gli ormoni tiroidei e li trasporta all’interno del circolo sanguigno, con conseguente riduzione della frazione libera di ormoni. Si verifica, inoltre, un aumento dei livelli di TSH che favorisce l’assorbimento dello iodio, e, infine, la presenza di un enzima, la deiodinasi di tipo 2, nella placenta favorisce il rilascio dello iodio dalla molecola dell’ormone tiroideo. Ci sono quindi tutte le premesse per assistere a una stimolazione della tiroide orientata verso un deficit di iodio, che può evolversi in ipotiroidismo con aumento del volume della ghiandola, in particolare nelle aree geografiche povere di iodio. Non è detto che il disturbo si sviluppi in ogni gravidanza, ma vista la frequenza con cui l’ipotiroidismo compare nelle donne, si procede con indagini di laboratorio che verifichino le condizioni iniziali ed eventualmente monitorizzino la funzionalità tiroidea.Lo iodio (assorbito nell'intestino tenue ed eliminato con le urine) è contenuto soprattutto nel pesce (sgombri, merluzzo, cozze, tonno, scampi), mentre il contenuto delle verdure dipende dai terreni di coltivazione. Alcuni alimenti (cavolo, rapa, manioca, cipolla e noci) contengono sostanze gozzigene, cioè in grado di bloccare l'assorbimento di iodio. Il fabbisogno LARN è di 175 µg al giorno. MAGNESIO (Mg) Il magnesio è un minerale essenziale che rappresenta circa lo 0,05% del peso totale del corpo. Il 70% circa di esso si trova nelle ossa insieme al calcio e al fosforo, mentre il rimanente 30% è situato nei tessuti molli e nei fluidi dell’organismoIl magnesio è responsabile di molti processi metabolici essenziali, tra i quali la produzione di energia del glucosio, e la sintesi delle proteine dell’acido nucleico, la formazione dell’urea, il tono vascolare, la trasmissione degli impulsi muscolari, la stabilità elettrica delle cellule, la trasmissione nervosa e l’attività.Il magnesio stimola l’assorbimento e il metabolismo di altri minerali quali il calcio, il fosforo, il sodio e il potassio. Aiuta inoltre ad utilizzare le vitamine del complesso B e le vitamine C ed E. E’ di aiuto durante la crescita ossea ed è necessario per un buon funzionamento dei nervi e dei muscoli, compreso quello cardiaco.Inoltre il magnesio,in associazione con il rame,lo zinco e le vitamine del gruppo B ad alte dosi, consente un’attenuazione del quadro sintomatologico della sindrome premestruale.Tra gli altri alimenti ricchi di magnesio ricordiamo il germe di grano non macinato, la soia, i fichi, il mais, le mele, i semi oleosi, le noci e in particolare le mandorle. Il magnesio è presente anche nel pesce, nell’aglio, nel tofu, nelle pesche, nelle albicocche.I sintomi di una carenza di magnesio possono includere disturbi gastrointestinali e muscolari, come debolezza, spasmi e tremori; disturbi cerebellari, psichici come cambiamenti di personalità, stati d’ansia e confusionali; disturbi cardiaci, quali aritmie. Dal punto di vista neurologico potrebbe presentarsi un rallentamento della trasmissione degli impulsi nervosi e muscolare fino ad arrivare alla tetania conclamata. Inoltre è ormai certo che le contrazioni uterine dolorose delle donne arrivate alla fine della gravidanza sono spesso legate ad una carenza di magnesio.È stato osservato che, nel soggetto sano, apporti da 3 a 4,5 mg/kg di magnesio (210-320 mg/die) sono sufficienti per il mantenimento del bilancio [20 e 31] Tuttavia mancano ancora dati per stabilire con sicurezza un livello di assunzione raccomandato, per cui è preferibile proporre un intervallo di sicurezza, così come indicato dalla Commission of the European Communities [8]: da 150 a 500 mg/die. MANGANESE (Mn) È stato studiato il ruolo del manganese come protettore nei confronti di rare malattie genetiche. L’introito adeguato è di circa 2-3 mg al giorno. SELENIO (Se) È un componente dell’enzima glutatione-perossidasi che serve a proteggere proteine, membrane cellulari, lipidi e acidi nucleici dalle molecole ossidanti.Inoltre, è stato dimostrato che la carenza del selenio è in grado di ridurre l’effetto dei neutrofili [21], l’affinità dell’IL2R e la sua espressione sulle T-cells [17] e la proliferazione e la differenziazione delle T-cells e dei linfociti citotossici. [16 e 17].La LARN è di 55-70 mcg. MATERIALI E METODI Sono state randomizzate 514 pazienti di età compresa tra i 25 e i 44 anni (media 34 anni) previo consenso informato. 308 (60 %) pazienti erano in stato di gravidanza, 154 (30 %) erano in allattamento, 51 (10 %) pazienti progettavano una gravidanza. Tra le 308 pazienti in gravidanza, 30 (10 %) erano nel primo trimestre, 92 (30 %) nel secondo trimestre, 184 (60 %) nel terzo trimestre.Le pazienti selezionate sono state suddivise in due gruppi (gruppo X e Y). Al gruppo X è stato somministrato Matervit® multivitaminico una capsula al giorno da assumere preferibilmente in mattinata. Al gruppo Y è stato somministrato placebo, una capsula al giorno.Tutte le pazienti sono state sottoposte ad una attenta anamnesi, esplorazione ginecologica, visita ostetrica, ecografia transvaginale, controllo del peso e della pressione arteriosa ed esami ematochimici.Tutte le pazienti sono state valutate ad intervalli di 1 mese, 4 mesi, 8 mesi e 12 mesi. RISULTATI Nel controllo effettuato a un mese delle 257 pazienti del gruppo X (Matervit®),184 pazienti hanno avuto un miglioramento delle condizioni fisiche con un quadro emocromocitometrico nella norma. Anche il ferro plasmatico risultava nei limiti. Inoltre la gravidanza e l’allattamento procedevano fisiologicamente senza importanti sintomi da evidenziare. Delle 257 pazienti del gruppo Y (placebo), 74 hanno avuto un miglioramento delle condizioni fisiche,mentre 85 presentavano una modesta riduzione del ferro plasmatico associata a crampi muscolari. Nel controllo effettuato a quattro mesi, delle 257 pazienti del gruppo X, 209 hanno mostrato di mantenere una stabilizzazione dei parametri clinici e strumentali; la gravidanza (per quanto riguarda le donne gravide) procedeva nella norma con un regolare accrescimento fetale. 48 presentavano una riduzione dei livelli plasmatici di ferro. Delle 257 pazienti del gruppi Y, 67 hanno avuto una stabilizzazione dei parametri clinici e strumentali, mentre 90 presentavano una accentuata riduzione dei livelli plasmatici di ferro, crampi muscolari associati a modesti segni di ipertensione in gravidanza. Il controllo effettuato a otto mesi ha evidenziato un quadro simile a quello del controllo a quattro mesi sia per il gruppo X (Matervit®), sia per il gruppo Y (placebo) DISCUSSIONE L’alimentazione corretta e completa rappresenta uno dei presupposti fondamentali per il buon decorso della gravidanza, dell’accrescimento fetale e dell’allattamento. Un esempio:[11] circa 200 bambini italiani l’anno nascono con la spina bifida, una grave malformazione che porta alla paralisi degli arti inferiori. La causa è da ricercarsi nella carenza di acido folico prima e durante la gravidanza. Basterebbe così integrare la dieta delle future mamme con questa vitamina del gruppo B somministrata sia due mesi prima l’inizio della gravidanza che nei primi mesi di questa, per ridurre del 70% i casi di spina bifida in Italia. Il multivitaminico-multiminerale Matervit®, integrato con 400 μg di acido folico, è, pertanto, in grado di supplire la carenza di questa vitamina in gravidanza e, quindi, di prevenire malformazioni fetali. Negli Stati Uniti secondo un articolo pubblicato di recente sulla rivista dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention in USA), Morbidity and Mortality Weekly Report, una percentuale record del 40% delle donne statunitensi in età fertile dichiara di assumere quotidianamente un integratore multivitaminico a base di acido folico, un dato in significativa crescita.L’acido folico si trova normalmente in alimenti quali cereali, legumi, verdure e carni (in particolare nel fegato). Ma la sola dieta non è sufficiente ad assumere la quantità giornaliera necessaria per la prevenzione dei difetti del tubo neurale. Con un’alimentazione normale, infatti, si accumulano in media 120 microgrammi di acido folico al giorno, che andrebbero portati a 400 al giorno nei tre mesi precedenti il concepimento e nei primi tre mesi di gravidanza. Le donne, peraltro, come risulta nell’indagine condotta dai CDC, che ne ha prese in esame oltre 2000 di età compresa tra i 18 e i 45 anni, sono sempre più consapevoli dell’importanza di questa vitamina. Se, infatti, la percentuale di consapevoli era solo del 4% nel 1995, oggi si è passati al 24%. Sebbene solo uno su 1000 nuovi nati presenterà alla nascita una malformazione del tubo neurale, infatti, la ricerca scientifica ha dimostrato che assumere acido folico diminuisce tale probabilità. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto relativamente alla concentrazione plasmatica di ferro e, quindi dell’anemia della donna gravida e dell’ipertensione in gravidanza. Un’integrazione rispettivamente di ferro, vitamina C e magnesio, quale quella presente nel Matervit® (30 mg, 70 mg, 150mg.) è in grado di ridurre l’incidenza di anemia, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza e di prevenire disturbi muscolari, quali crampi e un aumento della pressione arteriosa.In conclusione si può affermare che il nostro studio ha evidenziato come il Matervit® sia in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali secondo quanto definito dalle Linee Dietetiche nazionali ed internazionali (LARN e RDA) e abbia ridotto l’incidenza di spina bifida e anemia dell’ultimo trimestre di gravidanza. Quindi il Matervit® cps è indicato come integratore multivitaminico e multiminerale sia in corso di gravidanza, sia di allattamento in caso di ridotto apporto di vitamine e minerali rispetto al fabbisogno specifico La presenza di alte dosi di magnesio in azione sinergica con la vitamina B6, zinco e rame, rende il Matervit® capsule elettivo per attenuare la sindrome premestruale assumendo due capsule al giorno.
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